L’Unione Ciclistica Costamasnaga nasce ufficialmente il 28 giugno 1952, ad opera di un gruppo di persone appassionate di ciclismo, che getta le basi per la fondazione di una nuova società; il solito gruppo di amici, le solite chiacchiere sullo sport intorno ad un tavolo di un bar, la solita voglia di impegnarsi in prima persona il solito spirito di emulazione.
Sono in molti a quei tempi a nutrire simpatie per la bicicletta, ma intraprendere un’attività organizzativa e agonistica non è un’impresa di poco conto: i giovani desiderosi di cimentarsi sui pedali e gli appassionati che la domenica vogliono assistere a qualche gara devono sobbarcarsi molti chilometri prima si soddisfare la loro passione. Siamo nel periodo post bellico della seconda guerra mondiale, con le ferite ancora aperte e visibili nelle macerie e nella povertà, ma dove, fortunatamente, le grandi paure stanno progressivamente lasciando spazio al forte bisogno di una nuova vita e di nuove speranze. Anche lo sport vive questa trasformazione in particolare il ciclismo, il più popolare e il più seguito in Italia grazie ai duelli sportivi tra Coppi, Bartali, Magni e i grandi stranieri.
I 35 personaggi che il 28 giugno 1952 si radunano nei locali del Circolo Enal di via Diaz 6 a Centemero sono masnaghesi figli di questo periodo, veri appassionati di ciclismo. Sono loro a stilare il primo atto costitutivo della nuova società ciclistica; la scelta dei colori cade sul “rosa con fascia trasversale centrale arancio, bordata in bianco, su tale fascia la scritta Unione Ciclistica Costamasnaga; la sede è fissata nei medesimi locali.
Il primo Consiglio Direttivo provvisorio conta sul presidente amleto Facchinetti, sui vice presidenti Ambrogio Molteni e Diego Proserpio, sul segretario Stefano”Gino” Fumagalli, sul vice segretario Corrado Panzeri, sul tesoriere Aldo Rossini, sul direttore sportivo Emilio Redaelli, sui sindaci revisori Paolo Ratti e Lino Buzzi, sui consiglieri Mario Sangalli, Ezio Conti, Domenico Panzeri, Filippo Viganò, Lorenzo Sirtori, Santo Riva, Dante Rossini, Alfredo Conti, Tarcisio Riva, Carlo Anzani.
Il 5 luglio Amleto Facchinetti convoca la prima riunione del Consiglio Direttivo provvisorio a cui partecipano 28 soci fondatori a scrutinio segreto viene votato il primo Consiglio Direttivo effettivo composto da Amleto Facchinetti (presidente) Luigino Ciarloni(vice presidente), Stefano sangalli (segretario) Emilio Redaelli (direttore sportivo) fermi restando gli altri incarichi affidati nella riunione del 28 giugno. La quota associativa è stabilita in Lire 100.
Il 9 luglio viene stilato lo statuto sociale mentre l’11 luglio si procede per l’affiliazione alla Unione Velocipedistica Italiana, all’abbonamento all’organo ufficiale della U.V.I. “Ciclismo”, alla richiesta urgente di allestire una gara riservata alla categoria Dilettanti per il 15 agosto.
La richiesta di allestire una gara per Dilettanti da disputarsi nel giro di poco più di un mese, il 15 agosto 1952, pare a molti azzardata dal momento che si è già a oltre metà stagione sportiva ed esistono concrete difficoltà rappresentate dal calendario già saturo e dalle autorizzazioni da ottenere in così breve tempo. Ma l’impegno, l’entusiasmo, la passione e la tenacia dei dirigenti sono tali da superare ogni difficoltà e ogni possibile intralcio. Un antico adagio recita che la fortuna aiuta gli audaci e l’audacia dei dirigenti masnaghesi viene premiata. Capita infatti che a Brunate nel com’asco, sono presenti in ritiro pre-mondiale gli Azzurri della nazionale Dilettanti guidata da Maurizio Proietti, gli olimpionici di Helsinki Guido Messina, Loris Campana e Guido De Rossi e la maglia bianca Ampelio Rossi, che raccolgono l’invito degli organizzatori a partecipare alla gara: così la “Coppa Martiri della Libertà” diventa una vera e propria pre-mondiale, uno straordinario avvenimento sportivo, la cui eco supera i confini del paese, della provincia e della regione.
Dopo il battesimo del primo impegno organizzativo e il conseguente successo ottenuto, sulle ali dell’entusiasmo l’anno successivo la nuova società iscrive nelle proprie fila due corridori dilettanti masnaghesi Remo Redaelli e Luigi Gilardi provenienti dalla Ciclistica Erbose oltre ad altri cinque dilettanti e a due allievi: è questa la prima pietra miliare nella storia della gestione del settore agonistico.
Il 4 gennaio 1953 si riunisce l’assemblea dei soci per il primo consuntivo per tracciare il programma della stagione successiva e per il rinnovo del consiglio direttivo. E così succede negli anni seguenti: puntualmente nel periodo invernale i soci si ritrovano per programmare insieme l’attività della società che consiste nell’organizzazione delle corse e nell’allestimento delle squadre con corridori di varie categorie affrontando tutte le problematiche connesse.
Se il 28 giugno 1952 richiama la nascita della società e il 15 agosto 1952 la prima corsa organizzata c’è una terza data che entra a far parte della storia dell’Unione Ciclistica Costamasnaga.
Il 26 settembre 1954 arriva la prima vittoria colta da un corridore con la maglia della neonata società: si corre la prima edizione della Coppa Arturo Donghi per la categoria Esordienti con partenza dalla Sede di via Diaz alle 14.30 e arrivo a Cibrone di Nibionno. Il primo corridore a tagliare il traguardo è il masnaghese Enrico Ratti che anticipa un drappello di avversari.
Ben preso l’Unione Ciclistica Costamasnaga si fa conoscere e apprezzare nel panorama ciclistico della zona, per la bravura e le competenze acquisite nella conduzione dei due settori cardini del ciclismo: l’organizzazione delle gare e la gestione degli atleti.
Col passare degli anni insieme al miglioramento delle condizioni di vita della gente crescono anche gli altri sport di facile presa commerciale e televisiva: il ciclismo perde il primato della popolarità e parallelamente l’Unione Ciclistica Costamasnaga per qualche anno patisce l’inevitabile calo di interesse di seguito e di gestione, senza tuttavia smobilitare la società, che tiene attivo solo il settore organizzativo grazie a pochi appassionati rimasti.
Si arriva così al 1968, periodo in cui l’Italia subisce notevoli cambiamenti in ambito civile, sociale, culturale, sportivo: anche l’Unione Ciclistica Costamasnaga conosce una profonda e positiva trasformazione.
Un gruppo di sportivi conosciuto come “Inter club I Nomadi” con a capo il presidente Giuseppe Mazzoleni, il segretario Ettore Colombo, il direttore tecnico Luigi Bosisio accetta la richiesta avanzata da questi pochi dirigenti rimasti di rilanciare la società.
Nel nuovo consiglio direttivo entrano forze giovani e fresche decise ad affrontare il gravoso impegno societario: la rinascita non si presenta delle più facili. Mancano esperienza, sostegni economici, apparato societario, ma ideali sportivi genuini, un pizzico di incoscienza e una forte dose di entusiasmo spronano i nuovi dirigenti a rimboccarsi le maniche e a mettersi al lavoro per diventare una nuova e concreta forza sportiva per conquistare e consolidare una posizione di primo piano nel panorama ciclistico.
Nel frattempo il mondo del ciclismo si sta evolvendo e aggiornando verso le nuove realtà. La Federazione Ciclistica Italiana (questa la nuova denominazione assunta) rinnova le proprie strutture, soprattutto nel settore agonistico istituisce i corsi per direttori sportivi, dal 1970 al 1975 costituisce la categoria Leva Giovanile per i giovani di 13 e 14 anni, dal 1973 istituisce la categoria Primavera per i ragazzi dai 7 ai 12 anni che dal 1991 si chiamerà Giovanissimi, oltre a rivoluzionare le categorie con le relative età.
A questo punto l’Unione Ciclistica Costamasnaga si concentra sulle varie innovazioni determinanti per la crescita sportiva: quella degli organi federali, per quanto riguarda le nuove categorie giovanili, programmando un lavoro di reclutamento, formazione e guida; quella degli organi istituzionali, approfondendo e assimilando le nuove disposizioni in materia di sicurezza e organizzazione delle gare; quella medica, affidandosi al dottor Claudio Pecci per la cura fisica e atletica dei giovani corridori.
Tali intuizioni garantiscono subito un sicuro e continuativo patrimonio di atleti che consente di mietere copiosi successi e di gettare le basi per un’attività che durerà a lungo fino ai giorni nostri.
Nel 1997 sulla maglia rosso-arancione accanto al nome della gloriosa società compare quello dell’azienda “La Piastrella” di Lambrugo, grazie al vulcanico quanto magnanimo Egidio Mainetti titolare insieme al fratello Emiliano della ditta con il quale continua tuttora un felicissimo rapporto.
Dal 2005 affiancato all’ormai consolidato “UC COSTAMASNAGA – LA PIASTRELLA” spicca un nuovo sponsor della ditta “Spini & Zoja” di Nibionno.

 

La prima gara organizzata

Dal 1952 … Una Piccola Grande Storia

Tributo allo Sport, riconoscimento per l’ U.C. Costamasnaga e Silvia Valsecchi.

“Eroiche” in maglia Rossoarancione

CAMPIONI D’ITALIA TARVISIO 2024

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